Giuseppe Dilauro

Temporary manager – Consulente marketing omnicanale
Formatore

EcoDesign Thinking: cos’è e come facilita la crescita delle PMI

I prodotti sostenibili riscontrano sempre più interesse da parte dei consumatori che ne riconoscono anche un prezzo più alto: ma cosa c’è dietro alla sostenibilità vera o presunta di un prodotto? La realizzazione di un prodotto sostenibile comporta lo svolgimento di tante attività che richiedono molto tempo e risorse, per cui, prima di concentrarsi su uno specifico progetto, bisogna capire se il mercato richiede quella tipologia di prodotto, se è in grado di creare valore per il cliente e se quest’ultimo è in grado di apprezzarne il potenziale, riconoscendone in tal modo anche un determinato posizionamento. EcoDesign Thinking: cos’è e come facilita la crescita delle PMI

fasi del eco design thinging EcoDesign Thinking: cos’è e come facilita la crescita delle PMI

I prodotti sostenibili riscontrano sempre più interesse da parte dei consumatori che ne riconoscono anche un prezzo più alto: ma cosa c’è dietro alla sostenibilità vera o presunta di un prodotto? La realizzazione di un prodotto sostenibile comporta lo svolgimento di tante attività che richiedono molto tempo e risorse, per cui, prima di concentrarsi su uno specifico progetto, bisogna capire se il mercato richiede quella tipologia di prodotto, se è in grado di creare valore per il cliente e se quest’ultimo è in grado di apprezzarne il potenziale, riconoscendone in tal modo anche un determinato posizionamento.

L’ EcoDesign thinking, può essere utile a questo scopo: esso è un processo di sviluppo di idee incentrato sulla persona (human-centered) e sui suoi bisogni. Attraverso una serie di attività, di osservazioni e ricerche, la squadra che partecipa al progetto, è in grado di decidere se un prodotto/ servizio/ processo debba esistere o meno.

In cosa l’Ecodesign thinking può essere utile ad una PMI?

EcoDesign Thinking agevola il cambiamento nelle organizzazioni, favorisce una nuova mentalità, coinvolge e motiva le persone, all’interno e all’esterno, che diventano attori e creatori del nuovo processo di innovazione.

Un esempio pratico di EcoDesign thinking applicato allo sviluppo prodotto?

Secondo l’Unione Europea ben l’80%* degli impatti ambientali di un prodotto, sono definiti al momento della sua progettazione. Questo perché, in fase di design, si vanno a selezionare tutti quegli elementi che andranno a definire l’impatto del progetto sull’ecosistema: materiali, processi produttivi, e il fine vita del prodotto.

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Materiali: la scelta dei materiali è un processo che richiede molto tempo e ampia conoscenza su quello che è il mercato delle materie prime, le loro caratteristiche e la loro possibilità di implementazione in produzioni in scala. Inoltre, non sempre i materiali naturali possono essere ritenuti a basso impatto: pensiamo al cotone che per essere prodotto richiede una grande quantità di acqua, energia e pesticidi.

Processi produttivi: si possono attivare una serie di analisi che possano portare alla riduzione degli scarti di produzione, riduzione della movimentazione dei componenti/prodotti finiti, sviluppo di processi per il riciclo e utilizzo dell’acqua, ecc.

Fine vita prodotto: l’UE ha dato delle linee guida per far sì che i Paesi europei, e quindi le aziende, sviluppassero e attuassero politiche volte a favorire il recupero, il riciclaggio o il riutilizzo dei prodotti. Pensiamo ad esempio a tutti gli elettrodomestici, prodotti con batterie ecc.

EcoDesign Thinking: cos’è e come facilita la crescita delle PMI

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Già in fase di progettazione bisogna sviluppare il prodotto avendo ben chiaro questo obiettivo; ad esempio:

Recupero: prevedere usi alternativi a seconda del ciclo di vita del prodotto (es. uno scarto per un’industria potrebbe essere materia prima per altre: vedi i rifiuti organici che possono diventare compost; le barrique dopo tre utilizzi nelle cantine vitivinicole possono essere venduti o ad altre aziende che producono Cherry oppure a negozi come elementi di arredo)

Riciclaggio: dare al consumatore la possibilità di poter separare le diverse componenti al fine di facilitarne il riciclaggio (es. parti in plastica separabili dalle parti elettriche/elettroniche/pacchi batteria);

Riutilizzo: favorire il mercato dell’usato; le case automobilistiche hanno iniziato ad investire su “usato certificato” e quindi si stanno impegnando a creare una linea di business dedicata.

Il design thinking aiuta ad innovare analizzando ogni singola area, generando nuove idee che possono portare allo sviluppo di uno nuovo prodotto, modifica/ aggiornamento di un prodotto esistente o modifica di processi. Tutto questo per avere un prodotto che dia i benefici ricercati dal cliente remunerando adeguatamente l’azienda.

In cosa consiste questa iniziativa di formazione finanziata?

Il corso di “EcoDesign Thinking” fornisce una serie di strumenti utili ad analizzare il mercato, a sviluppare nuove idee, selezionarle al fine di realizzare prototipi da testare e validare sulla base dei feedback avuti dai consumatori.

Come questo corso può avvicinarmi ad un approccio “Green”?

Confrontarti con queste tematiche ti permetterà di mettere in discussione l’attuale metodologia di lavoro. Alcuni esempi pratici e best practice, infatti, ti daranno gli spunti necessari per poter iniziare ad approcciare lo sviluppo prodotto in azienda, in modo sostenibilmente alternativo a quello attuale.

EcoDesign Thinking: cos’è e come facilita la crescita delle PMI

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